1. I rifiuti professionali vanno gestiti in modo differente da quelli urbani
Le aziende, gli studi professionali, e gli Enti pubblici (in buona sostanza tutte le utenze professionali) non possono gestire i propri rifiuti allo stesso modo
dei cittadini ma li devono affidare ad operatori specializzati (TUA Art. 184-188). Queste categorie di rifiuti si definiscono “speciali” (o a volte anche
“professionali”) e a loro volta sono poi suddivisi in “pericolosi” e “non pericolosi”, che devono essere gestiti in modo molto più complesso.
2. Chi è il produttore del rifiuto
L’art. 183 del TUA chiarisce che si intende come “produttore” del rifiuto il “soggetto giuridico che lo genera con la propria attivit.”. lel caso specifico
dei consumabili esausti di stampa questo chiarisce molto bene che, dal punto di vista della generazione delle cartucce esauste non fa alcuna differenza
se le periferiche sono “a noleggio” o “acquistate” poiché in entrambi i casi “l’attivit. della stampa” è comunque di pertinenza del Cliente.
3. Le attività necessarie per la gestione corretta dei rifiuti professionali
Ciascun produttore di rifiuti, ossia in prima istanza ciascuna organizzazione che decida di gestirli in maniera corretta è costretto ad espletare una notevole
quantit. di azioni delicate.
Intanto è necessario accertarsi che gli operatori che si propongono per la gestione dei rifiuti abbiano tutti le dovute autorizzazioni per lo specifico incarico.
Anche solo per la semplice vendita, o meglio per la fatturazione del servizio, è richiesta una specifica autorizzazione di cui pochissimi rivenditori
di informatica e prodotti d’ufficio dispongono; ma vanno anche verificate le autorizzazione per il trasporto, lo stoccaggio, la cernita, e le caratteristiche
dell’impianto destinatario per il trattamento finale.
Inoltre è indispensabile accertarsi in merito alla tipologia dei propri rifiuti (pericolosi o non-pericolosi) attraverso opportune analisi di laboratorio, acquistare
e gestire un registro di carico-scarico, compilare un documento (FIR) per il trasporto del quale dovr. ritornare una copia al produttore entro
90gg.; infine, in funzione del numero dei dipendenti e della tipologia dei rifiuti prodotti, sarà indispensabile la gestione annuale del MUD presso le
Camere di Commercio nonché l’iscrizione al SISTRI.
Insomma la gestione dei rifiuti comporta un’enorme di burocrazia e, con essa, naturalmente il rischio di commettere errori.
4. Gli oneri del produttore del rifiuto
La legge (ed in particolare l’Art. 188 del TUA) chiarisce molto bene che il “produttore del rifiuto” conserva la piena responsabilit. per la catena del
trattamento di tutta la filiera; non è quindi sufficiente che gli operatori di turno si facciano carico operativo delle attivit. del punto 3, perché il
“produttore del rifiuto” mantiene la responsabilit. dell’esecuzione legittima e corretta di tutte le operazioni.
Oltretutto i rischi di sanzione non sono solamente di natura pecuniaria ma, per certe questioni più delicate, gli amministratori rischiano persino implicazioni
di carattere penale.
5. Il ruolo dei manutentori nella catena dei rifiuti
lel Testo Unico Ambientale (e più precisamente negli art. 183 e 266) il legislatore ha voluto prevedere un ruolo specifico per le attivit. di manutenzione.
Allo stesso modo con cui il meccanico che ci manutiene l’automobile non ci restituisce l’olio esausto dopo avercelo sostituito ma provvede direttamente
allo smaltimento, così, sotto certe condizioni, la legge prevede che i rifiuti derivanti da attività di manutenzione siano considerati “prodotti dal
manutentore” e non più dall’Impresa appaltatrice.
Affidarsi ad una manutenzione dei Consumabili di stampa significa quindi liberarsi dal ruolo di “Produttore del rifiuto” e, con esso, di tutti gli oneri ma
soprattutto delle responsabilit. descritte nei paragrafi precedenti.
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In questo modo, sottoscrivendo l’abbonamento, i nostri Clienti affidano a noi la manutenzione dei loro toner e cartucce; così al momento del loro
esaurimento, esse verranno gestite da noi che, in qualit. di manutentore, ci assumeremo tutti gli oneri, i costi, le responsabilit. e i rischi dell’onerosa
gestione di rifiuti potenzialmente pericolosi.